IL PROSECCO, UNA STORIA DI 2000 ANNI.
Uno dei vini più celebri in Italia e nel mondo è senza dubbio il Prosecco. Con una produzione di 616 milioni di bottiglie, 10.398 aziende viticole, 1.173 aziende vinificatrici e 364 case spumantistiche, questi numeri testimoniano l'enorme rilevanza di questo vino, non solo dal punto di vista culturale ma anche economico. Il Prosecco, infatti, rappresenta una parte fondamentale del settore enologico italiano, con un impatto significativo sull'industria e sull'occupazione, generando un fatturato di oltre 3 miliardi di euro nel 2022, senza considerare l’indotto.
Le origini di questo vino affondano le radici in una storia millenaria, risalente a oltre 2.000 anni fa, dove fatti e leggende si intrecciano. Si narra che l'imperatrice Livia, moglie di Ottaviano Augusto, sia riuscita a vivere a lungo grazie alle proprietà del vino Pucino, che gli storici collocano nell'attuale territorio di Trieste, e più precisamente nel comune di Prosecco.
Questo antico vino, oggi conosciuto come Prosecco, è quindi legato profondamente alla storia e alla cultura italiana, trasformandosi in un simbolo del patrimonio enologico del paese.Per oltre 1900 anni, numerose citazioni hanno mantenuto viva la leggenda del mitico vino Prosecco.
Tuttavia, la vera svolta nella sua storia è avvenuta nel XIX secolo, con l'apparizione dei primi Prosecco spumanti. Già dalla metà dell'Ottocento, si trovano testimonianze della produzione di Prosecco spumante in tutto il territorio della Denominazione, probabilmente ottenuto tramite la seconda rifermentazione in bottiglia.
L'innovazione decisiva è arrivata nella seconda metà del XIX secolo, grazie alla Regia Scuola Enologica di Conegliano. In questo centro di eccellenza sono state sviluppate nuove tecniche di selezione clonale e sperimentati avanzati processi enologici, tra cui il metodo Martinotti, che prevede la rifermentazione in autoclave. Questo metodo ha affiancato e perfezionato quello classico, segnando l'inizio della produzione del Prosecco come lo conosciamo oggi.
L'attuale zona di produzione del Prosecco si estende su un vasto territorio che comprende due regioni: il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. Dalle colline attorno a Trieste fino ai confini della provincia di Verona, il fulcro di questa area è la provincia di Treviso, dove si trova Conegliano, la culla della DOCG del Prosecco. Questo territorio è sinonimo di eccellenza, grazie alla combinazione di tradizione e innovazione, che ha reso questo vino un simbolo di qualità a livello mondiale.
Le vicende moderne del Prosecco iniziano a prendere slancio negli anni '60 e '70, con l'ottenimento di importanti riconoscimenti, tra cui la Denominazione di Origine Controllata (DOC) per le aree collinari e l'Indicazione Geografica Tipica (IGT), sancendo ufficialmente la qualità del vino. Fino agli anni ’80, il Prosecco era ancora poco conosciuto al di fuori delle sue zone d'origine, ma negli anni '90 ha iniziato una rapida ascesa. Un segnale di crescente interesse internazionale si è avuto nel 2006, quando Paris Hilton lanciò sul mercato inglese una versione di Prosecco in lattina, portando questo vino sotto i riflettori globali.
Un altro elemento cruciale nella diffusione del Prosecco è stato il cambiamento delle abitudini di consumo, con l'affermazione dell'aperitivo, in particolare dello Spritz, che ha spinto decisamente la domanda di Prosecco.
Tuttavia, questa crescita ha sollevato interrogativi sull'autenticità e la protezione dei produttori originali. Il 17 luglio 2009 è una data storica per il Prosecco: l'intero sistema viene riorganizzato, trasformando le Denominazioni di Origine Controllata in Denominazioni di Origine Controllata e Garantite (DOCG). Inoltre, viene istituita la Denominazione di Origine Controllata Prosecco (DOC), una mossa strategica per tutelare e promuovere il valore di questo vino a livello internazionale.
Negli stessi anni, la crisi economica globale ha colpito duramente il mercato dei vini di lusso, creando un'opportunità perfetta per il Prosecco. La sua crescente capacità produttiva, un'industria capace di soddisfare la domanda in espansione, una classe dirigente preparata e l'equilibrio tra produzione industriale in pianura e l'immagine di eccellenza delle colline di Conegliano si sono rivelati fattori decisivi per il suo successo. L’ascesa del Prosecco si è consolidata definitivamente nel 2013, quando ha superato lo Champagne in termini di bottiglie vendute, affermandosi come leader del mercato globale.
In un mondo in costante cambiamento, anche le esigenze dei consumatori si evolvono. Da un lato, il settore industrializzato del Prosecco è in grado di rispondere tempestivamente alla crescente domanda, mentre dall'altro, nelle zone centrali della produzione, si sta optando per un ritorno verso una viticoltura più artigianale e meno industriale.
Il Consorzio della DOCG Valdobbiadene-Conegliano, con la prestigiosa sottozona Cartizze, e quello della DOCG di Asolo rappresentano aree di produzione molto limitate, dove vengono applicati regimi produttivi più rigorosi. Queste zone si distaccano dall'approccio industriale adottato in altre parti del territorio del Prosecco, orientandosi sempre più verso una viticoltura artigianale e di alta qualità.
Un esempio di questo cambiamento è il ritorno in auge dei vini rifermentati in bottiglia, come dimostra il progetto ColFondo Agricolo, nato nel 2020. Questo progetto riunisce 17 produttori, appassionati del loro territorio e determinati a distinguere i loro vini dall’industrializzazione del Prosecco. Tra questi, spiccano i fratelli Ruggeri con il loro marchio Ruge.
La loro azienda si trova sul Col Funer, a Santo Stefano, una delle aree più vocate, soleggiate e suggestive del Valdobbiadene DOCG. Per i fratelli Ruggeri, la terra ha un'anima e una voce che devono essere rispettate e ascoltate, un principio che guida la loro famiglia da generazioni.
La loro filosofia si basa sull'armonia naturale tra uomo e terra, un sodalizio che permette di produrre vini unici e diversi l'uno dall'altro. L’esperienza e le moderne tecnologie sono viste come strumenti per guardare al futuro, mantenendo sempre la saggezza tramandata dal passato.
Tra i loro prodotti di punta troviamo eleganti vini come l’Extra Dry, il Brut Millesimato, l’Extra Brut, il Cartizze Dry e "L’Essenziale", un vino rifermentato in bottiglia che fa parte del progetto ColFondo Agricolo.
L’essenziale
Colfondo Agricolo Colli Trevigiani IGT
"L'Essenziale" di Ruge è un vino frizzante prodotto con il metodo ancestrale, noto anche come "col fondo" per la presenza di lieviti sul fondo della bottiglia.
Proviene da uve selezionate dei vigneti in collina ed è un autentico ambasciatore della tradizione vitivinicola.
La rifermentazione naturale in bottiglia rappresenta un antico metodo per ottenere vini frizzanti, chiamati localmente "col fondo".
I fermenti naturali presenti in bottiglia conferiscono al vino una complessità aromatica particolare, esaltando il terroir.
È un vino per veri appassionati.